
Sacchetti e contenitori sono pieni di messaggi segreti: decifriamoli per aiutare il pianeta!
Allora, come si sta in vacanza? Non vi mancano le interrogazioni, la sveglia presto, i compiti? Sì, sì, lo so che ve ne hanno dati anche per l’estate, ma dalla fine della scuola al 30 giugno è ASSOLUTAMENTE VIETATO rimettersi a lavorare. Lo sapevate? A meno che non moriate dalla voglia di farlo…
Visto che siete lì belli rilassati e avete un sacco di tempo, ne approfitto per darvi i miei consigli di LETTURA. Paura eh? No, tranquilli, niente di grosso: dato che siamo nel mese sacro delle vacanze, il massimo che posso chiedervi di leggere sono… le etichette e le confezioni dei prodotti con cui abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni.
Se devo dire tutta la verità, io le ho sempre guardate frettolosamente solo per capire in quale bidone gettare i vari contenitori. Ma da un paio di settimane a questa parte mi è venuto il pallino di leggerle e ho scoperto tantissime cose. Non avete idea: le etichette e i contenitori ci danno moltissime informazioni, ci aiutano a rispettare l’ambiente, ci raccontano storie interessanti.
Ve lo dimostro subito.
Facciamoci un giro sul contenitore del latte
Tutto è cominciato una mattina a colazione. Appena sveglia io non riesco bene a far circolare le idee nella testa, mi lascio trasportare dalle cose che incontro. Ero seduta in modalità zombie e, mentre mi mangiavo il mio pane e marmellata, il contenitore del latte stava fermo davanti a me e continuava a guardarmi. I miei occhi lo hanno fissato vuoti per un paio di minuti, poi si sono appoggiati su quell’impronta di piede nero.

Confezione a impatto zero = aria pulita


Questo piede è il simbolo dell’impronta ecologica, cioè della traccia che noi umani lasciamo sull’ambiente; più piccola è l’impronta, meglio è. Come quando si attraversa un campo: si può camminare a caso calpestando le piantine, e allora si lascia un’impronta ben visibile; oppure si può zigzagare fra le piantine stando attenti a non calpestarle, e allora si lascia un’impronta quasi invisibile.
Per questo forse i miei occhi si sono fermati lì. Sotto, ho letto “confezione a emissioni zero“: significa che per costruire questo cartone di latte non si sporca l’aria con il carbonio. Carbonio significa anidride carbonica, cioè gas serra, quei gas responsabili del riscaldamento globale. Entro il 2050 molti Paesi del mondo si impegnano a diventare “a emissioni zero”, cioè a non sporcare più per nulla l’aria con i gas serra.
Carbon Trust è una ONG che aiuta le aziende a diventare più pulite.
Cartone FSC o PEFC = foreste salve


Spostandoci più in giù sul nostro cartone di latte, ecco tre abeti: sembra quasi di sentire quel bel profumo di resina e montagna… Per fabbricare questo contenitore è stata usata “cellulosa che viene da foreste gestite in maniera responsabile“. (Fra parentesi, la cellulosa è una sostanza che si trova nei tronchi e nei rami, con cui fabbrichiamo la carta e il cartone.) Per noi esseri umani, infatti, il legno è una risorsa molto importante: possiamo usarlo, basta che lo facciamo in modo controllato. Tagliare un certo numero di alberi in un bosco aiuta a mantenere il bosco pulito e in salute: dobbiamo trovare un equilibrio con la natura.
FSC e PEFC sono ONG che controllano che le foreste usate da noi umani siano trattate bene. Chi segue le regole giuste, ottiene questa specie di medaglie che vedi sopra e le può mettere sui suoi prodotti. Ottimo!
Tappo fatto di canna da zucchero = no combustibili fossili

“Vediamo un po’ il tappo…” mi sono detta a questo punto. Perché ero convinta che fosse di plastica normale, e la plastica deriva dal petrolio, e il petrolio è una di quelle sostanze che quando vengono bruciate liberano gas serra (per esempio, per ottenere la plastica viene bruciato). E invece no.
“Il tappo è ricavato dalla canna da zucchero, che viene fatta fermentare” per ottenere un materiale da cui si ricava una specie di plastica, senza inquinare.
Come si legge in alto, “questa confezione è da fonti vegetali e quindi rinnovabili”. Vegetali, cioè alberi e canna da zucchero, che continuano a crescere e a rinnovarsi sulla Terra in tempi brevi (mentre il petrolio ci mette migliaia e migliaia di anni).
Possiamo concludere che questa è una confezione che rispetta l’ambiente. Su quelle che troverai, cerca informazioni come queste per scoprire che cosa c’è dietro l’oggetto che hai in mano, da dove viene e come è stato fatto.
Le istruzioni per la raccolta differenziata

In basso, per ultima, c’è questa tabellina che dice di mettere il tappo nel bidone della plastica e il contenitore nella carta. Queste istruzioni sono presenti in tutti gli imballaggi (sacchetti, vaschette, scatole ecc.). Lo dico a te ma anche a me: dobbiamo ricordarci di guardarle sempre prima di gettare qualcosa nella spazzatura. A volte ci sono sacchetti di plastica che sembra carta, o il contrario.
I sacchetti per l’umido
Anche i sacchetti parlano… a modo loro, naturalmente: sono pieni di tatuaggi che raccontano che tipi sono. C’è il vecchiotto fuori moda tutto rigido, che detesta il colore verde; ci sono i più fighetti, morbidi morbidi e un po’ puzzoni, che sono green dalla testa ai piedi.
I sacchetti giusti per raccogliere i rifiuti organici devono essere biodegradabili (cioè si devono disgregare con il tempo come un elemento naturale) ma anche compostabili (cioè si devono trasformare velocemente in quel materiale marrone a metà strada fra terriccio e marciume che si chiama COMPOST). Per essere biodegradabile e compostabile un sacchetto deve avere uno di questi tre tatuaggi. Se non ne ha nemmeno uno, anche se leggi “biodegradabile, compostabile, 100% naturale ecc. non fidarti. L’ultimo indica i sacchetti fatti con il mais.


QUIZ: che cosa vuol dire questo simbolo?
Per finire, prova a metterti alla prova: collega ognuno di questi simboli (che puoi trovare sulle confezioni di cibi o altro) alla spiegazione corrispondente. Vediamo se ne sai… o se ci becchi!






- RICICLABILE
- NON DISPERDERE NELL’AMBIENTE, RICICLARE NEL BIDONE GIUSTO
- COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
- BIOLOGICO
- NON GETTARE NELLA SPAZZATURA – RACCOGLIERE A PARTE (rifiuti tecnologici, pile)
- marchio EUROPEO (EU) PER I PRODOTTI CHE NON DANNEGGIANO L’AMBIENTE
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Clicca qui per vedere se hai risposto correttamente!
1. non disperdere nell’ambiente
2. non gettare nella spazzatura
3. commercio equo e solidale
4. biologico
5. riciclabile
6. marchio europeo per i prodotti a basso impatto ambientale
Grazie a questo articolo ho imparato a leggere VERAMENTE le etichette 😄
eh certo, sai, alla mattina mentre si fa colazione il corpo giace e la mente corre… 😀 Però se comincerai a farci caso vedrai che ogni volta farai nuove scoperte!