
Joe Biden, il nuovo presidente USA, è verde. Ma tranquilli, non è un alieno!
Ti ricordi cosa è successo il 4 novembre 2020? Gli americani hanno eletto il loro nuovo presidente. E finalmente oggi, 20 gennaio 2021, Joe Biden entrerà alla Casa Bianca, il posto dove abiterà per i prossimi quattro anni. In America infatti si vota proprio ogni quattro anni, e in questo periodo Joe dovrà dimostrare di saper governare uno dei paesi più importanti del mondo. Perciò la domanda che tutti si stanno facendo è: che cosa ha in mente di fare? E la risposta è molto semplice, perché è stato lo stesso Biden a dirla a gran voce: lui sarà un presidente verde! Ma tranquilli, questo non significa che è un alieno, e nemmeno che diventerà verde come Hulk per risolvere i problemi. No, sarà verde perché ha deciso di mettere al primo posto l’ambiente.
Come sai bene, il pianeta non sta vivendo un bel momento, e Joe ha deciso che la sua nazione non può restare ferma a guardare senza fare niente. Anche gli Stati Uniti dovranno impegnarsi per fermare l’inquinamento e il cambiamento climatico. Ecco perché il nuovo presidente ha pensato un programma green (che in inglese significa proprio “verde”) da portare avanti nei prossimi anni. Vediamo insieme di cosa si tratta.

VUOI SAPERNE DI PIù?
- È ora di fare la rivoluzione… energetica!
- La rivoluzione non si fa da soli, bisogna essere una squadra
- Per andare avanti a volte bisogna tornare indietro
- Il futuro riparte dall’Accordo di Parigi
È ora di fare la rivoluzione… energetica!
Sulla Terra fa sempre più caldo! Lo sanno bene gli orsi del Polo Nord, che proprio a causa dell’aumento della temperatura e dello scioglimento dei ghiacci sono in via d’estinzione. La colpa è tutta del cambiamento climatico (vedi Agenda 2030, Obiettivo 13), o meglio, la colpa è tutta nostra, che inquiniamo troppo e facciamo aumentare i gas serra nell’atmosfera provocando il riscaldamento globale. Per questo Joe Biden ha deciso di cambiare rotta lanciando una vera e propria rivoluzione… energetica!
Basta petrolio, viva le fonti di energia rinnovabili
Il nuovo presidente degli Stati Uniti è stato molto chiaro. “L’industria petrolifera”, che è una delle più importanti in America, “inquina tantissimo” ha detto. “Per questo nei prossimi anni dovrà essere sostituita da fonti di energia rinnovabili”. Ma di che cosa si tratta?
Sole, vento e acqua sono fonti energetiche che non finiscono mai, perché “si rinnovano continuamente”. Il sole sorge tutti i giorni, no? E il vento torna sempre, per non parlare dell’acqua, che praticamente occupa quasi tutto il pianeta. Queste fonti ci danno energia pulita perché non producono sostanze dannose per l’ambiente come fanno le industrie petrolifere citate da Biden. Sono sicuro che conosci già i modi principali per produrre energia grazie a loro, cioè i pannelli solari, le pale eoliche e le dighe. Ecco, il nuovo presidente USA punta proprio su questi per il futuro del suo paese e di tutto il pianeta.
La rivoluzione non si fa da soli, bisogna essere una squadra
Non so se lo sai, ma le rivoluzioni non si fanno da soli. Magari può capitare che le facciamo cominciare, come è successo alla giovanissima Greta Thunberg, la ragazzina svedese che ha spinto migliaia di giovani in tutto il mondo a manifestare contro il cambiamento climatico. Ma per portare avanti una rivoluzione bisogna essere in tanti, o almeno avere una bella squadra. Lo ha capito bene anche Joe Biden, che per portare avanti il suo programma green si è circondato di grandi combattenti. E diciamocelo, quando c’è da combattere, e da resistere, e da cambiare le cose, spiegando a tutti cosa devono fare, nessuno sa farlo meglio di una donna. Per questo Joe ha fatto scendere in campo nella sua squadra per il clima tre grandi donne, che porteranno alta anche la bandiera della parità di genere (vedi Agenda 2030, Obiettivo 5).
Tre grandi donne a fianco di Joe
La prima è la sua vicepresidente, Kamala Harris, di cui ti abbiamo raccontato la storia (vedi articolo sotto).
La seconda è Gina McCarthy, che durante la presidenza di Barack Obama era il capo dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA). Proprio per questa sua grande esperienza, Biden le ha affidato il comando di un nuovo ufficio, l’Ufficio per le politiche climatiche, e di sicuro lei, che da sempre si interessa della salute del pianeta, saprà svolgere al meglio questo incarico.
La terza signora scelta dal nuovo presidente, Deb Haaland, è già un simbolo, perché si tratta di una nativa americana, un’indiana della tribù Pueblo, e chi meglio di un’indiana può occuparsi della conservazione del territorio degli Stati Uniti? Infatti Joe l’ha nominata segretaria degli Affari interni, cioè capo del dipartimento che si occupa proprio del territorio e dell’ambiente naturale. Per lei è anche una sorta di rivincita, perché fu proprio questo dipartimento a decidere lo spostamento forzato degli indiani nelle riserve dove sono stati costretti a vivere per tanti anni.
Per andare avanti a volte bisogna tornare indietro
È inutile nasconderlo, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non era per nulla interessato ai problemi del clima e si preoccupava solo di far funzionare al meglio l’economia americana. Ma se un giorno il mondo dovesse finire, che cosa ce ne faremmo di un’economia che funziona? Assolutamente niente. Per questo Joe Biden ha detto chiaro e tondo che per salvare il pianeta tornerà indietro rispetto ad alcune decisioni prese da Trump. E la sua prima mossa, e forse la più importante, sarà far rientrare gli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi sul clima, da cui il vecchio presidente aveva voluto uscire a tutti i costi. Biden l’aveva già scritto in un tweet il giorno dopo le elezioni: “Oggi, l’amministrazione Trump ha lasciato ufficialmente l’Accordo di Parigi sul clima. E tra esattamente 77 giorni, l’amministrazione Biden ci rientrerà.”

Avete già fatto i conti? Sì, sono passati proprio 77 giorni da quel tweet, oggi Biden diventa presidente e chiederà ufficialmente di tornare nell’Accordo di Parigi. Ma perché è così importante? Cosa era stato stabilito in questo patto del 2015?
Il futuro riparte dall’Accordo di Parigi
L’obiettivo principale dell’Accordo di Parigi è quello di provare a limitare l’aumento della temperatura media del pianeta. In particolare tutti i paesi che l’hanno firmato si devono impegnare per cercare di non far salire la temperatura più di un grado e mezzo (1.5 °C). Lo so che ti sembra pochissimo, ma quello che ti chiedo è uno sforzo di immaginazione e di previsione. Pensa di svegliarti tutte le mattine e tutte le mattine di aumentare un pochino la temperatura del termosifone. Giorno per giorno non ti accorgi quasi di nulla, perché l’aumento è minimo, ma ti assicuro che se continui così all’infinito, prima o poi la tua casa brucerà. Ecco, la nostra casa è la terra e questo è quello che le stiamo facendo: rischiamo di mandarla a fuoco! Ecco perché è importante tenere sotto controllo la temperatura e per farlo un altro dei principali obiettivi dell’Accordo di Parigi è ridurre le emissioni di gas serra, i responsabili del riscaldamento.
Come puoi vedere dalla foto qui sotto il presidente americano che firmò l’Accordo era Barack Obama. Ma sai chi era il suo vicepresidente? Sì, esatto, era proprio Joe Biden, l’uomo che ora ripartirà da qui per dare un futuro verde al suo paese e anche a tutti noi.

Alla prossima, mio caro ventitrentiano, e mi raccomando: stay focused on the goals!
Articoli collegati
Kamala, la prima donna vicepresidente degli USA, ha un messaggio per te
Per la prima volta gli Stati Uniti hanno scelto come “vicecapo” una donna. Si chiama Kamala Harris.
BUON COMPLEANNO, GRETA!
Un bel modo per iniziare il 2021? Fare gli auguri a questa ragazzina coraggiosa che non ha paura di far sentire la sua voce contro il cambiamento climatico.
Il ghiaccio è in ritardo! Ma non è colpa sua
Novembre 2020, Polo Nord: il ghiaccio galleggiante non si è ancora presentato all’appuntamento con l’inverno. Come mai? Che succede?