Il cambiamento climatico visto da molto vicino

Il cambiamento climatico visto da molto vicino

23 Settembre 2021 1 Di Micaela

Settembre, come sempre, è un mese di passaggio: dalle vacanze alla scuola, dall’estate all’inverno… insomma, è una delle due famose “mezze stagioni” (l’autunno e la primavera) che, secondo alcuni, non esisterebbero più. Io non so se sia proprio così, ma qualcosa di strano c’è, se quest’estate, in pieno agosto, ho visto alberi vestiti di colori autunnali.

Manca l’acqua? Gli alberi fanno cadere le foglie

Eravamo nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei 3 parchi nazionali (ben 3!) che questa piccola regione ha sul suo territorio, e la nostra guida ha detto le stesse parole preoccupate che avevo già sentito tante volte durante quella vacanza: “Qui non piove da 3 mesi“. L’acqua era talmente poca che in alcuni paesi veniva razionata: dalle 10 di sera al mattino la chiudevano, per evitare sprechi. 
Certo, per le persone c’è un po’ di disagio, perché bisogna ricordarsi di preparare delle bottiglie d’acqua per lavarsi i denti prima di andare a letto. Ma gli alberi non hanno bottiglie di scorta: l’unica cosa che possono fare, per difendersi, è rallentare i propri processi vitali. E così “si portano avanti”, anticipano quello che di solito fanno in autunno inoltrato: le foglie si colorano di giallo e rosso e poi cadono

La caduta precoce (cioè prima del solito) delle foglie si chiama filloptòsi.

Stagioni poco “affidabili”

La guida ci ha raccontato anche che quest’anno la primavera è iniziata molto presto, ma soprattutto con temperature molto elevate: ad aprile era già in giro con le maniche corte, perché c’erano più di 20 gradi anche nelle zone a una certa altitudine. Prati e alberi erano tutti in sboccio, finché… bam! A maggio ha NEVICATO e la neve ha seppellito tutto. 

Tutto secco… e il fuoco corre

Ma torniamo all’estate. Il fatto che non piovesse da 3 mesi stava avendo anche altri effetti: era più facile che scoppiassero incendi, come quello che ha colpito la famosa Pineta Dannunziana, a Pescara, e anche la riserva naturale di Punta Aderci: mentre pedalavamo sulle nostre mountain bike abbiamo visto un ampio tratto annerito. Per fortuna il fuoco non era riuscito a propagarsi anche grazie al sentiero in terra e sassolini che, non offrendogli niente da bruciare, ha fatto da barriera.

Un paesaggio annerito dal passaggio delle fiamme.

Sì, il clima sta cambiando

Tutto questo l’ho visto di persona, e credo che molti di voi potrebbero raccontarmi episodi simili da altre regioni d’Italia. In più, non sono tornata a casa da nemmeno un mese e qui al nord ci sono state già almeno già due bombe d’acqua, cioè piogge fortissime che buttano giù tantissima acqua in brevissimo tempo.
Purtroppo questa sensazione che il clima stia davvero un po’ “impazzendo” è confermata da persone molto più autorevoli di me (vedi l’approfondimento qui sotto).

Ma ci sono anche motivi per essere positivi

Ma non è nello spirito di VentiTrenta essere negativi: è giusto che lanciamo l’allarme su questi problemi, ma è anche giusto parlare del positivo che c’è intorno. In questa vacanza ho visitato luoghi bellissimi e diversissimi fra loro, molti dei quali, per fortuna, protetti da parchi e riserve. E una delle cose più belle è stata questa: le guide che ci hanno accompagnato a vedere i camosci, a pagaiare in canoa sul Tirino (uno dei fiumi più puliti d’Italia) e a scoprire le lingue di cervo nella valle dell’Orfento erano ragazzi e ragazze giovani, appassionati delle bellezze che ci portavano a scoprire… e questo fa sperare bene per il futuro!

Vuoi sapere come sarà il clima in Italia nel 2100?

Da un’estremo all’altro: siccità e bombe d’acqua

il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) ha cercato di prevedere che cosa succederà al clima in Italia nei prossimi decenni, sperando che l’aumento delle temperature sia “SOLO” di 2 gradi. Lo scenario non è dei migliori: 

1.  aumenteranno le ondate di calore, cioè periodi in cui le temperature saranno molto al di sopra rispetto alle medie della stagione: ci saranno quindi molte più “notti tropicali”, cioè giorni in cui il termometro non scenderà mai sotto i 20 gradi, nemmeno di notte

2. diminuiranno le piogge soprattutto al centro e al sud, con lunghi periodi di siccità

3. aumenteranno gli episodi di precipitazioni intense

Due effetti “opposti” del cambiamenti climatico: siccità e alluvioni

Le conseguenze

Le conseguenze di queste fenomeni non colpiranno solo animali e piante, ma anche noi esseri umani: 
• Le ondate di calore sono pericolose soprattutto per la salute di anziani e bambini, e in città creano un mix pericoloso con l’inquinamento dell’aria. E poi è un gatto che si morde la coda: per difenderci dal caldo usiamo i condizionatori, che consumano energia ed emettono gas inquinanti (e quindi fanno aumentare il cambiamento climatico, e si ricomincia… vedi Agenda 2030, Obiettivo 13)
• La diminuzione delle piogge è un grosso problema per l’agricoltura, che tra l’altro viene sempre più danneggiata anche da grandinate e piogge intense
• Le bombe d’acqua peggiorano il dissesto idrogeologico, causando pericolose frane e alluvioni
• Le ondate di calore, unite alle scarse piogge, aumento il rischio di incendi, che già quest’anno hanno distrutto ettari ed ettari di foreste, privando tante specie del loro habitat

Verso COP26

A novembre, a Glasgow, si terrà la 26a edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: sarà un appuntamento importante, perché è davvero ora di prendere decisioni concrete. Vi terremo aggiornati 🙂

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