Cos’è il nuovo Ministero della transizione ecologica? Il sogno di un’Italia verde!

Cos’è il nuovo Ministero della transizione ecologica? Il sogno di un’Italia verde!

23 Febbraio 2021 0 Di Pier

Come avrai intuito, nella redazione di VENTITRENTA pensiamo tutti che le parole siano molto importanti. Non solo siamo dei gran chiacchieroni, ma ci piace molto anche scoprire termini nuovi. Per questo quando abbiamo sentito che il nuovo governo italiano, guidato da Mario Draghi, aveva un Ministero per la transizione ecologica, subito ci è venuta la voglia di capire cosa fosse. E scommetto che anche tu sei curioso di saperlo.

MINISTERO

Che cos’è un Ministero? Magari lo sai già, ma ti faccio un semplice esempio per aiutarti a capirlo meglio. Immagina che il governo di un paese sia come il corpo umano. Nel corpo ci sono vari organi che si occupano di diverse funzioni. Per esempio, c’è lo stomaco che si occupa di digerire il cibo, ci sono i polmoni che ci permettono di respirare, c’è il cuore che pompa il sangue facendolo circolare… Ecco, il governo è suddiviso allo stesso modo in vari organi, i Ministeri, che hanno diversi compiti e tutti insieme contribuiscono a mandare avanti il paese. C’è il Ministero della giustizia, il Ministero del lavoro, quello dell’istruzione (che si occupa di tutti voi studenti), quello della salute, e tanti altri. E da qualche giorno, nel nuovo governo c’è il Ministero della transizione ecologica.

TRANSIZIONE

Urca! Questa sì che è una parola difficile. Ma in realtà il suo significato è abbastanza facile. Vuol dire “passaggio“, “trasformazione“. In pratica da una situazione A) si passa a una situazione B). E la transizione è proprio quel momento lì, in cui non sei più A), ma non sei ancora B), stai nel mezzo, sei impegnato nel cambiamento, insomma, sei in viaggio tra A) e B). Quindi possiamo dire che questo nuovo ministero è un ministero del cambiamento. Ma del cambiamento di cosa?

ECOLOGICA

Ed eccoci arrivati al punto più importante! Ecologico è un aggettivo che viene dalla parola “ecologia“. E io sono certissimo che tu l’abbia già sentita, e che in qualche modo ne conosca anche il significato. Ma vediamolo meglio insieme. Ecologia viene dall’unione di due termini greci molto antichi: Oikos, che significa “casa”, e logos, che significa “discorso”. L’ecologia è quindi la scienza che fa “un discorso sulla casa”. E che cosa vuol dire??? Se pensi un attimo a tutte le volte che hai sentito usare questa parola, di sicuro capirai al volo il senso. L’ecologia è lo studio del rapporto tra gli organismi viventi e l’ambiente in cui vivono, la loro casa, il loro oikos!

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Sì, va bene Pier, mi hai detto cosa significano ciascuna delle tre parole, ma tutte insieme? Insomma, che cos’è il Ministero della transizione ecologica e che cosa farà? Adesso cerchiamo di scoprirlo nel dettaglio, ma intanto, per dirtelo in poche parole e una sola immagine, questo importantissimo ministero avrà il difficile compito di farci tornare a vivere in armonia con l’ambiente che ci circonda. E come farà? Dovrà modificare il nostro modo di interagire con il mondo e le nostre attività per fare in modo che l’ambiente smetta di ingrigire (a causa dell’inquinamento) e torni a splendere di verde e d’azzurro! Per questo è un ministero della transizione, perché dovrà guidare l’Italia in questo fondamentale passaggio.

Eccola qui la transizione di cui si occuperà il nuovo ministero: dal grigio al verde e azzurro!

vuoi saperne di più?

Un ministero che pensa al futuro

Il nuovo presidente del consiglio Mario Draghi

Il presidente del consiglio Mario Draghi è stato molto chiaro:

“Le politiche ambientali sono fondamentali per lo sviluppo del paese, serve una transizione verde.”

Ecco perché ha deciso di creare questo nuovo ministero: perché come tanti altri governatori in giro per il mondo (in Europa per esempio quelli di Francia e Spagna), ha capito che non possiamo più svilupparci senza pensare all’ambiente che ci circonda. Il rischio di distruggerlo del tutto ormai è troppo alto, e a cosa servirebbe continuare a progredire se rischiamo di perdere per sempre la nostra casa, la nazione in cui viviamo, o peggio ancora l’intero pianeta?

Tutti gli scienziati concordano sul fatto che sono due le transizioni (trasformazioni) che dobbiamo cercare di mettere in atto il prima possibile: la transizione energetica e la transizione ambientale.

La transizione energetica

Fin dalla scoperta del fuoco, il motore del progresso umano è stata la capacità di trovare fonti di energia. Nel corso della storia siamo sempre stati in grado di farlo senza modificare troppo l’ambiente intorno a noi. A partire dalla rivoluzione industriale, però, questa fame di energia ci ha portato a scoprire e sfruttare i combustibili fossili (principalmente carbone e petrolio) che, come sai bene, inquinano perché aumentano la produzione di gas serra, contribuiscono al riscaldamento globale e peggiorano la qualità dell’aria. Quando si parla di transizione energetica, quindi, ci si riferisce al fatto che tutti i paesi devono impegnarsi nei prossimi anni per modificare i loro sistemi di produzione dell’energia. Si tratta del famoso passaggio verso fonti di energia alternativa, come quella eolica o quella solare. È a questa trasformazione che il governo di Draghi vuole puntare con il nuovo ministero.

La transizione ambientale

La transizione ambientale riguarda invece una vasta serie di azioni che dobbiamo compiere per proteggere la natura che ci circonda. Quali sono queste azioni? Tenere sotto controllo il consumo del suolo, salvaguardare il mare e le sue risorse dall’inquinamento dovuto alle plastiche (vedi l’articolo di Micaela qui sotto), mantenere l’aria pulita cercando di ridurre l’inquinamento atmosferico causato dallo smog, gestire il problema dei rifiuti e del loro smaltimento, e molte molte altre operazioni che il ministero della transizione dovrà mettere in campo non solo per non distruggere l’ambiente, ma anche per tutelare la nostra salute, perché, come la pandemia da Covid-19 ha dimostrato, vivere in un mondo inquinato aumenta notevolmente il rischio di ammalarsi.

Roberto Cingolani: il ministro con le idee chiare

Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani

Caspita, ma allora questo Ministero della transizione ecologica è veramente importante! E chi si prenderà la responsabilità di guidarlo? Ecco, ti presento Roberto Cingolani, il nuovo ministro che avrà questo fondamentale incarico. È nato a Milano nel 1961, ma è cresciuto a Bari, dove si è laureato in fisica. Per tanti anni ha fatto il professore universitario in giro per il mondo (Stati Uniti, Giappone, Germania), poi è diventato direttore dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, un famoso centro di ricerca. È un uomo di scienza, e come tutti gli uomini di scienza ha le idee molte chiare. Prima di accettare il ruolo di ministro, salutando i lettori della sua rubrica sul sito Green&Blue del quotidiano Repubblica, ha elencato quelli che secondo lui saranno i punti fondamentali della transizione ecologica.

Per riuscire a dare un futuro verde al nostro paese, dovremo:

  • Saper valutare con la massima attenzione ogni innovazione, cercando di capire quanto può essere ecologica
  • Incrementare lo sfruttamento di fonti di energia alternative e velocizzare il processo di decarbonizzazione
  • Pensare a nuovi modelli di città, meglio organizzate e di conseguenza meno inquinanti
  • Cercare di rispettare i parametri dell’accordo di Parigi (vedi articolo sotto su Biden)
  • Migliorare la qualità dell’aria
  • Puntare sullo sviluppo di attività green, che producano meno effetti possibili sull’ambiente

Insomma, pare proprio che il nuovo ministro sappia bene non solo qual è il traguardo da raggiungere (un’Italia verde), ma anche tutti i passi da compiere durante questa camminata di transizione!

Stay focused on the goals!

Ti ricordi, amico ventitrentiano, il saluto che ti rivolgo ogni volta alla fine dell’articolo? “Stai concentrato sugli obiettivi!” Ecco, oggi facciamo un giochino per salutarci. Nell’immagine qua sotto trovi tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030. Secondo te quali sono quelli collegati al Ministero della transizione ecologica? Rispondimi nei commenti. Scommetto che ne troverai parecchi!

I 17 obiettivi dell’Agenda 2030
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