Che ci fanno delle altalene rosa tra Messico e USA? È arte che abbatte i muri!

Che ci fanno delle altalene rosa tra Messico e USA? È arte che abbatte i muri!

1 Febbraio 2021 0 Di Pier

Oggi parliamo di artisti. E già sento la tua vocina che mi chiede: ma cosa c’entrano gli artisti con una rivista che parla alle bambine ai bambini dei problemi del mondo e di come si possono risolvere? Oh, caro ventitrentiano, gli artisti c’entrano tantissimo! E se avrai la pazienza di seguirmi, alla fine ti prometto che saremo d’accordo su una cosa: gli artisti non solo hanno occhi speciali con cui vedono per primi i problemi, ma sono anche abbastanza pazzi e geniali da trovare soluzioni fantastiche, tipo infilare delle altalene in un muro per riunire le persone divise!

Questa storia inizia più di dieci anni fa, nel 2009, quando gli architetti Ronald Rael e Virginia San Fratello si mettono a pensare a un modo per protestare contro il muro tra Stati Uniti e Messico. Secondo loro quel muro, costruito per impedire alle persone di passare da una nazione all’altra, non risolve i problemi dei messicani che vorrebbero entrare in America per avere una vita migliore.

Altalene rosa per rimettere il mondo in equilibrio

È così che ai due artisti viene l’idea per il Teetertotter Wall (che in inglese significa “il muro altalena”). Ci mettono un po’ per realizzarla, ma finalmente nel 2019 eccolì lì, sul confine tra i due paesi, a infilare le loro altalene rosa tra le sbarre del muro per far divertire come matti i bambini che si trovano da una parte e dall’altra. Ronald e Virginia meriterebbero un premio, no? E infatti proprio pochi giorni fa hanno vinto uno dei più importanti premi di architettura al mondo, per averci saputo ricordare una cosa semplicissima: è solo in questo modo che tutti possiamo essere felici, se non ci sono né poveri né ricchi, ma persone che condividono le stesse esperienze, in perfetto equilibrio. E se uno va su, l’altro va giù, e viceversa. La felicità è darsi una mano, o meglio, darsi una spinta a vicenda!

Io lo so, però, che ti stai domandando: ma chi l’ha costruito quel muro, e perché? Facciamo un po’ di Storia.

VUOI SAPERNE DI PIù?

Il muro: un’idea vecchia che non ha mai funzionato

Il confine tra Messico e Stati Uniti è uno dei più lunghi del mondo, più di 3000 chilometri, quasi tre volte la lunghezza dell’Italia, ed è anche uno dei più trafficati: ogni giorno centinaia di migliaia di persone passano da una parte all’altra, e anche un sacco di merci. Finché questa cosa avviene in maniera legale (cioè senza disobbedire alle leggi), va tutto bene. I problemi invece cominciano quando a superare il confine sono:

  • le merci illegali (come per esempio le droghe)
  • le persone che attraversano di nascosto

Alla fine del secolo scorso, questi spostamenti irregolari sono diventati sempre più numerosi, e nel 1990 il presidente degli USA, George H.W. Bush, ha pensato: costruiamo un muro, così non passa più nessuno!

A prima vista potrebbe sembrare una bella trovata, ma il nostro Ronald Rael, che da bravo architetto i muri li conosce bene, parlando della sua protesta delle altalene rosa ha detto:

“Il muro è una forma di architettura vecchia, una risposta troppo semplice a una serie di problemi molto complessi.”

E infatti ha ragione! Gli Stati Uniti, sperando di risolvere la questione velocemente, non si erano fatti la domanda fondamentale, quella che anche tu devi sempre porti davanti a qualsiasi avvenimento: perché?

Perché c’è il commercio illegale?

Una catapulta medievale

La costruzione del muro tra USA e Messico è proseguita per molti anni, anzi, non è ancora finita. E proprio l’ex presidente degli USA, il burbero Donald Trump, ha insistito tanto per continuarla, senza però chiedersi i “perché”.

Il traffico di merci illegali come le droghe è presto spiegato: sono prodotti che non fanno bene alle persone e quindi non si dovrebbero vendere, perciò lo si fa di nascosto. Ma per bloccarlo non basta piazzare un muro. Ronald Rael ci ha spesso scherzato su, e ha fatto notare a tutti che non appena gli Stati Uniti hanno alzato la barriera, dall’altra parte hanno usato modi altrettanto vecchi per scavalcarla, per esempio catapulte per sparare la merce illegale sull’altro lato, come si faceva nel medioevo per superare i muri dei castelli.

È chiaro quindi che il traffico illegale va fermato all’origine. Come? Da un lato bisogna impedire che le merci illegali siano prodotte, e dall’altro vanno educate le persone a non comprarle.

E perché le persone migrano?

Ed eccoci arrivati a una domanda che in tanti, purtroppo, non si fanno: perché di punto in bianco una persona dovrebbe abbandonare la propria casa e partire, rischiando addirittura la vita per attraversare di nascosto il confine con un altro paese? I motivi sono tanti, ma le persone si spostano soprattutto perché:

  • nel loro paese d’origine c’è la guerra
  • vivono sotto governi che limitano la loro libertà
  • non hanno un lavoro, e quindi sono povere e non hanno da mangiare

In particolare, quelli che attraversano di nascosto il confine tra Stati Uniti e Messico lo fanno per il terzo motivo: la qualità della vita in America è nettamente migliore, ed è molto facile anche trovare un lavoro, che di solito è pagato sei volte di più rispetto ai paesi del Centro e del Sud America.

Quindi, forse, invece di investire soldi per costruire muri inutili, bisognerebbe cercare di risolvere queste situazioni problematiche che, guarda caso, sono al centro anche dell’Agenda 2030 (vedi l’obiettivo 1, l’obiettivo 2 e l’obiettivo 16).

Alla base di tutto c’è la disuguglianza tra le persone, che non fanno mai le valigie volentieri, anche perché dietro di sé lasciano un sacco di cose.

Il muro fallisce due volte!

Ebbene, sì, questa è la verità più triste: le persone che riescono a passare al di là del confine si lasciano alle spalle gran parte delle loro vite, a volte persino i loro familiari, che spesso non rivedono per tanto tempo, perché tornare indietro per andarli a trovare sarebbe troppo pericoloso. Rischierebbero di essere scoperti e di non poter più rientrare negli Stati Uniti.

Hai capito quindi qual è la cosa assurda? Che il muro fallisce due volte! Prima perché non riesce a bloccare il passaggio delle persone, e poi perché impedisce loro di riabbracciarsi.

Adesso la vedi tutta la straordinaria potenza delle altalene rosa di Ronald e Virginia? Quelle altalene non erano solo un urlo contro la disuguaglianza tra le due parti del confine, erano anche un bellissimo ponte rosa per riunire chi è separato.

Qual è il segreto degli artisti?

Allora, avevo ragione o no? Gli artisti sono proprio diversi da tutti gli altri e vedono cose che gli altri non vedono. Ma qual è il loro segreto? Semplice: osservano il mondo da un altro punto di vista. Un esempio? Guarda queste immagini:

Quella a sinistra è un cartello che una volta si trovava sulle autostrade americane vicino al confine tra Stati Uniti e Messico e avvertiva gli automobilisti di stare attenti agli immigrati clandestini che attraversano la strada di corsa, in fuga dal loro paese.

Quella a destra è la versione dello stesso cartello fatta proprio da Ronald Rael che, semplicemente voltando i genitori in direzione della bambina, augura a tutte le persone divise di potersi riunire, perché, dice: «Dobbiamo costruire degli REUNITED STATES (“Stati riuniti”) e non dei DIVIDED STATES (“Stati divisi”).»

Alla prossima, mio caro ventitrentiano, e mi raccomando: stay focused on the goals!