RESET EARTH: un videogame per chiudere il buco nell’ozono

RESET EARTH: un videogame per chiudere il buco nell’ozono

12 Febbraio 2021 0 Di Micaela

Pianeta Terra, anno 2084
Terra… siamo sicuri? Non sembra la Terra che conosciamo. Sì, ci sono palazzi, case, strade, ma c’è una luce strana, giallognola, e un’aria spessa, una specie di nebbia che nasconde le cose e che quando la respiri ricorda… lo smog? Non si vedono alberi, nemmeno un filo d’erba. Nuvole di polvere si alzano dalle strade.
E poi… dove sono tutti?

Aspetta: in quella discarica abbandonata si aggira qualcuno: è una ragazza! Che cosa ci fa lì? Ha uno sguardo preoccupato, ma al tempo stesso determinato. Ogni tanto si guarda il braccio, che ha una strana sfumatura blu, e poi riparte… Sembra che stia cercando qualcosa.

Sì, è così. Cerca il modo di SALVARSI
Knox, questo è il nome della ragazza, è giovane, ma in un certo senso è anche vecchia, perché nel 2084 nessuno sulla Terra sopravvive oltre i 20 anni. Ricordi la sfumatura blu? È una malattia, che da decenni ormai colpisce il Pianeta senza risparmiare alcuna forma di vita, e che gli esseri umani chiamano the GROW
Ma come si è arrivati a questo punto?
Il problema è che nessuno se lo ricorda più. E non si può risolvere un problema se non si sa che cosa l’ha causato. Ci vorrebbe una macchina del tempo, per poter tornare indietro e scoprirlo, così si potrebbe ripartire da capo
Ehi, aspetta… l’hai visto anche tu? C’è stato una specie di scarica elettrica laggiù…

Cominciano così il film d’animazione e il videogioco realizzati dall’ONU e intitolati RESET EARTH, cioè “Resetta la Terra”. Di solito si resetta un computer quando ha dei problemi o ha preso un virus: vuol dire che lo si riporta allo stato iniziale, com’era quando lo hai comprato, eliminando tutto quello che si è aggiunto dopo e che può aver causato il problema.
Ma che cosa ha causato the Grow? E soprattutto: come si fa a resettare un Pianeta? 
Knox ancora non lo sa, e non lo sanno nemmeno i suoi due amici Sagan e Terran: potranno scoprirlo solo viaggiando indietro nel tempo, in alcuni anni cruciali, dove dovranno raccogliere le informazioni e gli indizi necessari per salvare la Terra e loro stessi. 

Sei pronto ad aiutarli?

3 PERSONAGGI da sbloccare
4 LIVELLI DA SUPERARE: 4 momenti diversi nel tempo,
4 paesaggi da attraversare…

...UNENDO LE FORZE: perché Knox sa hackerare qualsiasi cosa,
Sagan ha un jetpack che gli permette di superare gli ostacoli più alti
e Terran può rallentare il tempo.

ONU: un film e un videogioco per spiegare il buco dell’ozono

Il film e il videogioco sono stati creati dall’ONU per far conoscere ai ragazzini della vostra età uno dei problemi più delicati che riguarda il nostro Pianeta: la difesa dello strato di ozono. L’ozono è un gas che, molti chilometri sopra le nostre teste, forma una specie di scudo invisibile che circonda e difende la Terra. Difende da che cosa? Dai raggi UV (ultravioletti), cioè una parte dei raggi del Sole che è dannosa per la nostra salute e per quella di tutte le specie viventi.
Noi adulti il problema ce lo ricordiamo bene perché, pensate un po’, in quello strato siamo riusciti a creare un enorme buco… è proprio questo che Knox e i suoi amici scopriranno. E il buco è il motivo per cui la Terra del 2084 è arrivata a quel punto.

Un messaggio di disperazione? No, di speranza

Lo scenario di partenza è un po’ cupo. Ma l’ONU farebbe un videogioco per dirti “Lascia stare, tanto non c’è niente da fare?”. Ovviamente no. Anzi, l’idea è proprio l’opposto. E sai perché? Perché, per fortuna, nella realtà quel buco lo stiamo richiudendo. E ci stiamo riuscendo perché i governi di tutti i Paesi del mondo si sono messi d’accordo e stanno collaborando per risolvere il problema. La storia del buco dell’ozono dimostra che quando ci si fida della scienza, si prendono degli impegni seri e si collabora, le cose possono cambiare. Servirebbe lo stesso coraggio, oggi, per combattere il cambiamento climatico! (Agenda 2030, Obiettivo 13 e Obiettivo 17)
E poi c’è un altro messaggio importante, come scoprirai se giochi il videogioco e se guardi il film (che purtroppo, per adesso, ha solo i sottotitoli in inglese o una traduzione automatica in italiano, non sempre giusta): 

Ognuno di noi deve fare la sua parte, perché ognuno di noi, per piccolo che creda di essere, può fare una grande differenza.

Il videogioco è stato lanciato il 10 febbraio

Vuoi saperne di più?

1985, si scopre il buco nell’ozono: tutta colpa dei CFC

Già da qualche anno gli scienziati avevano notato che lo strato d’ozono si assottigliava sempre più, ma nel 1985 fanno una brutta scoperta: c’è un enorme buco nello strato di ozono proprio sopra l’Antartide (il Polo Sud).
Di chi è la colpa? Di alcune sostanze chimiche, usate in tanti tipi di bombolette spray e nei sistemi di raffreddamento dei frigoriferi e dell’aria condizionata. Hanno un nome difficilissimo: clorofluorocarburi (CFC), e possono distruggere le molecole di ozono.

1987, il mondo corre ai ripari: il Protocollo di Montreal

Non c’è tempo da perdere. Nel 1987 viene firmato un documento fondamentale: il Protocollo di Montreal (una città del Canada), con cui si decide di diminuire, fino a eliminare del tutto, l’uso dei CFC. Decisioni come questa non si realizzano dall’oggi al domani, richiedono tempo: bisogna trovare un’alternativa ai CFC, le industrie devono cambiare macchinari e modi di produzione, e poi i Paesi del mondo non hanno tutti le stesse risorse economiche e tecnologiche per poter fare questo cambiamento. 
Ma nel 2008 il Protocollo di Monreal diventa il primo accordo internazionale a essere firmato da TUTTI I PAESI DEL MONDO. Ed è valido ancora oggi, perché viene di volta in volta aggiornato sulla base delle ricerche scientifiche e tecnologiche.

2016: a Kigali si “corregge” il Protocollo di Montreal

Per esempio, a un certo punto si è fatta una scoperta sconfortante. I CFC erano stati sostituiti da altre sostanze chimiche, sempre dal nome difficilissimo, che non distruggevano l’ozono: gli idrofluorocarburi (HFC). Purtroppo le ricerche scientifiche hanno dimostrato che queste sostanze sono potenti gas serra, e che quindi aggravano il problema del cambiamento climatico.
Allora nel 2016 ci si è, di nuovo, rimboccati le maniche e si è fatto un “emendamento”, cioè una correzione al Protocollo di Montreal: si è stabilito di eliminare via via anche gli HFC. Con questa scelta impediremo l’aumento della temperatura di 0,5 °C (che non è poco, se pensi che per evitare il cambiamento climatico stiamo cercando si stare sotto l’aumento di 2 °C).

Funziona? Sì, il buco dell’ozono si sta chiudendo!

Il Protocollo di Montreal funziona, ce lo dicono gli scienziati: lo strato di ozono, non più distrutto dai gas che emettiamo, si sta autoriparando, come ha sempre fatto prima che l’uomo intervenisse a sconvolgere gli equilibri del Pianeta: si calcola che entro il 2050 tornerà ai livelli pre-1980 (quando cioè si erano iniziato a notare il suo assottigliamento).

RESET EARTH: il “mondo evitato”

Ormai l’avrai capito: il mondo di RESET EARTH è uno scenario che, per fortuna, abbiamo scampato. Gli scienziati lo chiamano “World Avoided”, cioè “Mondo evitato”, quello che, appunto, abbiamo evitato grazie al Protocollo di Montreal. In un mondo di questo tipo, senza lo strato di ozono, le conseguenze sarebbero gravissime, soprattutto per la salute umana (ma non solo!):
• aumenterebbero i casi di cancro alla pelle
• aumenterebbero i casi di cataratta, una malattia degli occhi che può portare alla cecità
Come stiamo riuscendo a evitarlo? Grazie a Knox, Sagan e Terran.

Saga, Knox e Terran

Know, Sagan e Terran: tre ragazzi in gamba… ma non solo

No, non sono persone vere, ma se lo fossero mi piacerebbe conoscerli. Tre ragazzi tosti, ognuno con le proprie passioni.
Passioni che non sono casuali. Quando l’ONU li ha immaginati, infatti, aveva in mente i tre “pilastri” su cui appoggia il protocollo di Montreal:
• la scienza, la passione di Sagan: sono gli scienziati ad aver lanciato l’allarme e sono loro che continuano a controllare la salute dello strato di ozono 
• la tecnologia, il pallino di Knox: solo grazie alla ricerca di tecnologie alternative si sono potuti sostituire CFC e HFC
• l’ambiente, su cui Terran sa praticamente ogni cosa, perché l’ozono ha effetti su tutta la vita sulla Terra.
Quindi ora siamo a posto?

Non abbassiamo la guardia!

Il buco nell’ozono non è ancora del tutto chiuso, quindi non bisogna abbassare la guardia, perché la Terra non è un computer. La Terra si può resettare solo in un videogioco, perché nella realtà non abbiamo una macchina del tempo. L’unica soluzione è prendere le decisione giuste al momento giusto. Cioè ORA.

Il messaggio
ci mette in guardia:
bisogna pensare
al futuro già adesso

E oggi? Qualche precauzione non guasta

Anche se la situazione per fortuna non è così grave, dobbiamo comunque fare attenzione ai raggi ultravioletti che raggiungono la Terra, soprattutto nelle ore del giorno in cui arrivano più forti. Come fai a sapere quali sono? Basta che osservi la tua ombra: se è più “corta” di te… allora i livelli sono alti (di solito succede a mezzogiorno e nelle prime ore del pomeriggio).
Bastano poche buone abitudini:
• indossa gli occhiali da sole (controlla che abbiamo almeno una protezione UV400)
• spalmati bene ben di crema solare, con una protezione 30 o anche più alta

NOTICINE SPARSE

Chissà se chi ha pensato all’anno 2084 aveva in mente un altro celebre libro in cui si immagina un futuro distopico, cioè negativo. Sto pensando a 1984 di George Orwell: questo scrittore inglese scriveva nel 1948 e immaginò un mondo futuro (1984 è l’inversione di 1948) altrettanto cupo di quello del videogioco, anche se per motivi ben diversi…
E poi un’altra cosa: l’impermeabile giallo che a un certo punto indossa uno dei personaggi (non vi dico né chi né quando) non vi ricorda qualcuno?