
Presidente della Repubblica: scopriamo chi è, cosa fa, come viene eletto… o rieletto!
Voi che siete cittadine e cittadini consapevoli, sicuramente sapete che cosa è accaduto sabato 29 gennaio a Roma, nel palazzo di Montecitorio. (Anche se non ne avete idea, dite di sì e fate finta di niente: ve lo racconto io.)
Dopo aver fatto e rifatto le votazioni per sette volte, alla fine è stato eletto il nuovo Presidente della Repubblica: Sergio Mattarella! Ma Mattarella non era il Presidente di prima? Proprio così: il nostro nuovo Presidente… è il vecchio Presidente.

Quanto dura la carica di Presidente?
“Visto che non cambia nulla, non poteva rimanere tutto com’era senza questo caos delle elezioni?” vi chiederete. No, perché la Costituzione dice che il Presidente della Repubblica sta in carica 7 anni e Mattarella era il nostro Presidente dal 3 febbraio 2015. Fate un po’ i conti…
Tra l’altro aveva detto chiaramente che voleva “andare in pensione”. Molti cercavano di convincerlo: “Dai, resta tu, che ormai conosci già il mestiere, sei un punto di riferimento”, e lui rispondeva: “Ragazzi, sono stanco, ho 80 anni, adesso vorrei riposarmi un po'”; aveva già fatto trasloco e portato via le sue cose dal Quirinale, la sede del Presidente, salutando tutti con un addio.
A questo punto la domanda sorge spontanea: riposarsi da cosa? Che cosa fa esattamente il Presidente della Repubblica? Per capirci qualcosa, prima bisogna dare un’occhiata a tutto il meccanismo in cui è inserito.
Come funziona il nostro Stato?
Pensiamo per un attimo allo Stato come a un corpo umano: ciò che fa funzionare il nostro corpo sono gli organi (come il cuore, i polmoni ecc.), ognuno specializzato in un compito (il cuore pompa il sangue, i polmoni procurano ossigeno ecc.).
Lo stesso vale per lo Stato. I suoi organi principali sono il Parlamento, il Governo e la Magistratura. Ognuno dei tre ha i suoi compiti e un potere speciale. Nessuno dei tre può fare tutto quello che vuole, perché una parte del potere appartiene gli altri due.
Ecco come sono organizzati.
Gli organi dello Stato italiano
Parlamento
Ha il POTERE LEGISLATIVO
- Fa le leggi
Si suddivide in:
- CAMERA DEI DEPUTATI
(630 deputati) - SENATO
della Repubblica
(315 senatori +
senatori a vita)
Governo
Ha il POTERE ESECUTIVO
- Fa mettere in pratica le leggi decise dal Parlamento
Magistratura
Ha il POTERE GIUDIZIARIO
- Giudica e punisce chi trasgredisce le leggi
A proposito dei senatori, sapete chi sono i “senatori a vita“? Sono gli ex Presidenti della Repubblica e alcune persone scelte dal Presidente per i loro meriti eccezionali nei confronti dello Stato; come dice il nome, conservano la loro carica per tutta la vita (a meno che a un certo punto non decidano di rinunciarvi). Oggi i senatori a vita sono 6: per darvi un’idea, ci sono l’ex presidente Giorgio Napolitano, lo scienziato premio Nobel Carlo Rubbia, l’architetto Renzo Piano… e una persona che vi ha appena fatto conoscere Pier: Liliana Segre.
Che cosa fa il Presidente della Repubblica?
Ed eccoci finalmente arrivati al punto. Che ruolo ha il Presidente? Cioè, che cosa ha fatto finora Sergio Mattarella? E che cosa continuerà a fare?
Presidente della Repubblica
è il Capo dello Stato
- è una specie di arbitro che fa rispettare le “regole del gioco”: controlla e garantisce che gli organi dello Stato rispettino la Costituzione; per questo viene chiamato garante della Costituzione
- è una specie di prof che “corregge i compiti”: riceve le leggi scritte dal Parlamento, le esamina, controlla che siano in armonia con la Costituzione e se non vanno bene le rimanda indietro; quando vanno bene, le promulga, cioè le fa diventare valide
- nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri (che, per capirci, in questo momento è Mario Draghi)
- fa altre cose importanti, ma noi ci fermiamo qui.
Quello del Presidente è un ruolo importantissimo: la Costituzione contiene i principi fondamentali su cui si fondano la nostra libertà e i nostri diritti. Ha bisogno di un custode, di qualcuno che la difenda e controlli, giorno dopo giorno, dove stiamo andando e che lanci l’allarme se ce ne stiamo allontanando.
Come viene eletto il Presidente della Repubblica?
In Italia il Presidente della Repubblica viene eletto in modo indiretto: non siamo noi cittadine e cittadini che andiamo a votare il Capo dello Stato, ma lo fanno per noi i nostri rappresentanti. “Quali?” mi chiederete.
Il Presidente dello Stato viene eletto da:
- tutto il Parlamento, cioè Camera dei Deputati + Senato: 630 deputati + 315 senatori + 6 senatori a vita
- i rappresentanti delle Regioni, che sono 3 per ogni Regione (ma 1 solo per la Valle d’Aosta): in tutto 58
Ho fatto i conti e mi risultano in tutto 1009 elettori (controllate anche voi), che vengono chiamati “Grandi elettori“. Quest’anno, per evitare assembramenti, entravano 50 per volta. E come hanno fatto i Grandi elettori positivi al Covid-19? Hanno votato comunque, stando sulla loro auto!
Chi può essere eletto Presidente della Repubblica?
Potrei essere eletta anch’io! Non ci credete? Allora, l’articolo 84 della Costituzione dice: “Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici.”
Requisito 1: ho 50 anni? Ebbene sì, anche se me ne danno tutti 15 o 16.
Requisito 2: Godo dei diritti civili e politici? Certo, sono una cittadina italiana…
Visto? Infatti non sapete che paura ho che qualcuno venga a suonare alla porta e mi dica che sono la prima Presidentessa della Repubblica…
Sto scherzando, naturalmente.
Anche se per legge chiunque può fare il Presidente, vengono scelte personalità che hanno già avuto a che fare con il mondo della politica. La cosa curiosa è che non esiste un elenco di persone che vorrebbero fare il Presidente, fra cui scegliere quando si vota. Sono i politici che scelgono “il grande capo” e, finché la maggior parte di questi non si mette d’accordo per votare un nome, l’elezione è praticamente impossibile. Come è accaduto anche stavolta.
Scrutinio, schede bianche… e si rifà tutto da capo

Una volta che i Grandi elettori hanno votato, si fa lo scrutinio, cioè si aprono le schede e si conta. Qui non si scappa: finché non c’è nessuno che raggiunge il numero di voti stabiliti dalla Costituzione, la votazione non è valida.
L’altro giorno ascoltavo leggere le schede della terza votazione: “Bianca, bianca, bianca, Barbero, bianca…” Bianca non è un nome di persona (che altrimenti avrebbe stravinto), ma significa “scheda bianca“, cioè una scheda su cui non è stato scritto nulla. Le schede in bianco indicano che la decisione su chi eleggere non è ancora stata presa.

Vogliamo il bis
E rifai una volta, due volte, tre volte: niente. Quando neanche alla quarta votazione si arriva a un risultato, e poi nemmeno alla quinta e alla sesta, e neppure alla settima… i Grandi elettori cominciano a perdere le speranze: “non riusciremo mai a metterci d’accordo” pensano. L’unico che piace a tutti è lui, Sergio Mattarella. Ma ha detto chiaramente di NO.
Alcuni parlamentari decidono di andare da Mattarella di persona: “Dai Sergio, ripensaci”, “Abbiamo bisogno di te”, “Tutti i cittadini hanno bisogno di te”, “Vogliamo il bis”.
“Ma ragazzi, ve l’ho detto, io vorrei ritirarmi…”
Alla fine, a forza di insistere, lo convincono. Sanno che quando si comincia a parlare di doveri, concittadini, Stato, lui si sente toccato in prima persona e alla fine non riesce a dire di no…

759 voti e un applauso infinito: bentornato Presidente!
E così Sergio Mattarella accetta e viene eletto, all’ottava votazione, con 759 voti: a Montecitorio tutti si alzano in piedi e gli battono fortissimo le mani.
Lui dice che non ha potuto fare a meno di ascoltare il Parlamento e che: “Ci sono dei momenti difficili, come questo (a causa soprattutto del Covid), che impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati – e, naturalmente, devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti – con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini.”
È come una promessa che fa a ciascuno di noi: cercherò di capire quali sono le tue speranze e farò il possibile per non deluderti. Adesso che è lì, di nuovo dietro la sua scrivania, è come se questo bis da Presidente lo avesse sempre voluto.
Buon lavoro, Presidente, da tutti noi.
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