
In mezzo alla foresta amazzonica, c’è una donna che lotta per noi
Basta guardarla per capire subito che Nemonte è una tipa decisa. Suo nonno combatteva con la lancia, lei usa le parole, ma il coraggio è sempre quello. Il viso dipinto di rosso e i suoi originali gioielli ci dicono che appartiene a una di quelle tribù lontane di cui abbiamo sentito parlare ma non sappiamo praticamente nulla.
O meglio, non sapevamo nulla fino a ora… Ma adesso recuperiamo: stiamo parlando dei Waorani, una popolazione che esiste da sempre (indigena) in Ecuador, e vive in mezzo alla foresta amazzonica, un bosco gigantesco. Pensa che i suoi alberi producono molto dell’ossigeno che serve al nostro Pianeta e sono la casa di moltissimi animali.
I Waorani sono cacciatori e pescatori e fino a poco tempo fa vivevano isolati, a stretto contatto con la natura. Poi sono arrivati gli uomini delle città. Perché gli uomini delle città si sono spinti nelle profondità della foresta? Perché hanno scoperto che lì, in mezzo agli alberi, si nascondono il petrolio e l’oro. E, senza chiedere il permesso ai padroni di casa, si sono messi a scavare per trovare l’oro nero e l’oro giallo. E così hanno cominciato a inquinare i fiumi, a tagliare gli alberi, a spingere i Waorani sempre più in là.

Ed è qui che entra in scena Nemonte Nenquimo. “Non è giusto, perché dobbiamo andarcene?” pensa Nemonte. “Questa è casa nostra, e ce la stanno rovinando”. Così si mette a capo della sua gente e tutti insieme gridano un gigantesco BASTA: l’Ecuador deve smetterla di dare le terre della foresta ai petrolieri. Lei comincia a protestare con i potenti, fa foto, video e scrive lettere a tutti i 9 Paesi in cui si divide la foresta amazzonica, e poi a tutta la gente del mondo:
Abbiamo bisogno di voi. Se ci uniamo, tutti e tutte insieme potremo proteggere l’Amazzonia, il nostro pianeta e il clima per le generazioni future.
E quando dice “tutti e tutte” intende anche me, te, voi.
Alla fine, Nemonte ci è riuscita! Ha vinto la sua lotta e ha salvato 202.000 ettari di foresta, e quindi ossigeno e piante per tutti noi. Ecco perché dobbiamo dirle GRAZIE.
VUOI SAPERNE DI PIÙ?
- Chi è Nemonte Nenquimo?
- Le tribù indigene, una civiltà in armonia con la natura
- Alberi e biodiversità: l’importanza della foresta amazzonica
Nemonte: una mamma, una guerriera
Nemonte ha 33 anni ed è una mamma. E come tutte le mamme, farebbe di tutto per la sua bimba (che ha 5 anni). Il suo coraggio deriva anche da questo. Infatti ha detto:
Tutta questa lotta è per mia figlia, perché possa vivere libera, perché possa avere una foresta pulita, piena di animali, di frutta, di piante medicinali, piena di cibo e di vita.
Una foresta come quella in cui è cresciuta lei: dai suoi genitori fin da bambina ha imparato a rispettare la natura. Nemonte non ha fatto il liceo o l’università, ma ha ascoltato dai racconti dei vecchi del villaggio le storie dei Waorani, che in passato erano guerrieri e hanno sempre combattuto per conservare un pezzo di terra dove vivere.



Il potere delle donne
Le prime a difendere i diritti dei Waorani sono state le donne, guidate dalla ribelle Nemonte.
Nemonte nella sua lingua significa “stella“, e per le altre donne (ma anche per gli uomini) è stata veramente una stella che ha illuminato il cammino verso un futuro più giusto.
Oggi è a capo della sua tribù, la prima donna a svolgere questo ruolo, anche se per i Waorani le donne sono importanti (Agenda 2030, Obiettivo 5), perché vengono considerate come la Madre Terra, cioè capaci di dare la vita. “E quando devono dire qualcosa,” afferma Nemonte “non battono i pugni sul tavolo. Semplicemente parlano, e tutti le ascoltano”.
Il “premio nobel per l’Ambiente” e i diritti dei popoli indigeni
Il 30 novembre 2020 Nemonte ha vinto il Goldman Environmental Prize, una specie di Premio Nobel per l’Ambiente. A proporla è stato l’attore Leonardo di Caprio, che si impegna molto nella lotta per salvare il nostro Pianeta ed era stato colpito da questa donna testarda e coraggiosa. Quando ha ricevuto il premio, lei prima di tutto ha precisato che è stato un lavoro di gruppo: “Ricevo il premio in nome della lotta collettiva del mio popolo per proteggere ciò che amiamo: la nostra forma di vita, i nostri fiumi, gli animali, i boschi, la vita sulla Terra (Agenda 2030, Obiettivo 15). Insieme lottiamo per il rispetto dei nostri diritti.”
Vincere questo premio significa anche guadagnare; del denaro ricevuto, Nemonte non ha tenuto nulla per sé, lo lo ha usato tutto per difendere i diritti dei popoli indigeni.





Che cosa ci può insegnare una tribù indigena dell’Amazzonia
I Waorani sono una tribù indigena di 5000 persone che vive attorno e dentro il Parco Nazionale di Yasuni, uno dei luoghi più ricchi al mondo di specie animali e vegetali. Possono sembrare meno evoluti di noi, ma in realtà hanno molto da insegnarci. Se vi addentrate fra le loro abitazioni, scoprirete che hanno dei sistemi per raccogliere l’acqua piovana, pannelli solari, coltivano cacao biologico e producono ottimo cioccolato. Ultimamente i giovani hanno a disposizione anche strumenti tecnologici e raccontano con video e immagini potenti la loro cultura, usando anche i droni.
Stanno facendo grandi passi verso la modernità, e se non dimenticheranno la saggezza dei loro nonni, potranno diventare un modello per tutti.
Questa foresta ci ha insegnato come vivere in armonia con essa, e dato che l’abbiamo ascoltata, capita e difesa, lei ci ha dato tutto: acqua, aria pulita, cibo, riparo, cure, felicità. E voi state rubando tutto, non solo a noi, ma a chiunque viva su questo pianeta e ci vivrà in futuro.
NEMONTE NENQUIMO
E così i Waorani ci danno una lezione di civiltà: “Gli uomini delle città dovrebbero vivere in modo più tranquillo, non solo consumare, consumare, consumare. Dovrebbero rispettare la madre Terra come facciamo noi, perché senza la terra, l’aria, l’acqua non ci può essere niente. Ci avete imposto la vostra civiltà e ora guardate dove siamo: pandemia globale, crisi climatica…” Forse non ha tutti i torti!
Perché la foresta amazzonica è un tesoro per tutta l’umanità?
Tanti chiamano la foresta amazzonica “Polmone verde” del pianeta. Tutti i suoi alberi producono molto dell’ossigeno che respiriamo e assorbono da 90 a 140 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, che è uno dei gas responsabili del riscaldamento globale. Insomma, per combattere il cambiamento climatico è fondamentale.
La foresta amazzonica è importantissima anche per la straordinaria varietà di specie (biodiversità) che ospita. Qui vive il dieci per cento di tutte le specie animali conosciute. Qui sotto ti mostriamo alcune di queste specie. Ma difendere la foresta non significa difendere solo questi animali: ormai sappiamo che il pianeta è un gigantesco insieme tutto collegato e se scompare una specie, ne risentono anche le altre dall’altra parte del mondo, quindi anche a casa nostra.
Sappiamo che gli alberi e la biodiversità sono fondamentali per la salute del Pianeta. Ecco perché la sorte della foresta amazzonica riguarda tutti e tutte noi.
Ecco alcuna delle specie dellAmazzonia:






