
Il villaggio fa il pieno di energia (solare) grazie a dieci grandi lavoratrici
Siamo nello Yemen, in quell’area del mondo che chiamiamo Medio Oriente, e siamo giù, giù, proprio alla fine della penisola arabica. Ci allontaniamo dalle zone più abitate finché non arriviamo in un posto un po’ sperduto: Abs. Qui ci raccontano una bella storia che ha non una, ma dieci protagoniste. E no, non è una favola, ma la realtà!
Da quasi due anni infatti dieci giovani donne fanno funzionare un piccolo impianto di pannelli solari che produce energia elettrica e la porta nelle case del villaggio: è solo una “micro” rete elettrica, ma come scopriremo insieme fa delle cose grandiose.
Iman Ghaleb Al-Hamli è la direttrice di questo bel gruppo, scelto e preparato per svolgere questo compito dall’ONU.
Donne finalmente al lavoro
Nello Yemen ci sono altre due microreti solari create grazie all’ONU, ma quella di Abs è speciale proprio perché qui lavora una squadra femminile.
E la vita di Iman, Huda, Amena e delle altre loro colleghe è davvero cambiata grazie a questo progetto. Anche se erano istruite e laureate, infatti, non potevano prendere decisioni sul proprio futuro e neppure lavorare fuori casa. Potevano solo dedicarsi ai lavori domestici e alla cura dei figli. Funziona così nello Yemen (vedi l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, sulla parità tra uomini e donne, e l’Obiettivo 8 sul lavoro).

Il segreto è la fiducia in se stesse
Nessuno credeva che ce l’avrebbero fatta. Non ci credevano gli abitanti di Abs, ma non ci credevano neanche i volontari delle ONG (le Organizzazioni Non Governative) che lavorano in quel territorio.
“È un lavoro da uomini”, dicevano gli abitanti di Abs. “Sono attrezzature molto costose e queste donne non hanno esperienza, non sono dei tecnici”, dicevano le ONG.
E invece… la loro microrete funziona a pieno ritmo e fornisce energia alla comunità, tanto che Iman e le altre ora sono molto ammirate e rispettate, e tutti proteggono l’impianto da ladri o vandali.
E il villaggio ritrova la sua energia
Prima che il progetto partisse, quasi tutte le case di Abs erano senza energia elettrica. L’unico strumento a disposizione di una famiglia era una torcia o una lampadina a batteria, che a dirla tutta faceva una luce molto fioca. E così la gente andava a letto quando scendeva il buio…
Ora invece nelle case c’è l’elettricità e questo vuol dire innanzitutto che si vive meglio, ma anche che si può lavorare di più, per esempio sfruttando le ore serali.
E le nostre dieci ragazze? Oggi sono delle vere e proprie imprenditrici. Con il loro impegno e il loro lavoro hanno imparato a fare molte cose. Non solo, hanno finalmente uno stipendio e possono contribuire ai bisogni delle proprie famiglie.
I numeri del successo
L’energia prodotta finora dalle 3 microreti ha permesso a 2100 yemeniti di mettere da parte un po’ di soldi e di creare piccole imprese: di sartoria, di saldatura, negozi di alimentari e di altro tipo… E in tutto ha aiutato 10.000 persone.
Questo significa costruire futuro, e non dipendere più solo dagli aiuti dei Paesi più ricchi.
Il futuro è solare
L’energia prodotta dalle microreti è pulita, proprio come vuole l’Obiettivo 7 dell’Agenda 2030.
È energia rinnovabile, proviene dal sole: infinitamente meglio di quella dei generatori a diesel, che non solo costa tanto, ma inquina anche tanto. Avete presente il rumore e la puzza di carburante che si sentono vicino ad alcuni camioncini e bancarelle delle feste di paese?
E poi questa energia costa meno: le bollette delle famiglie adesso sono meno della metà di prima!
Realizzate i vostri sogni, non arrendetevi mai
Qui da noi se ne parla poco ma laggiù, nello Yemen, c’è una guerra da ben 5 anni. È una guerra civile, cioè combattuta da yemeniti contro altri yemeniti, e ci sono scontri armati, naturalmente, ma la popolazione deve affrontare altri grossi problemi: entrambe le parti in lotta impediscono agli aiuti – cibo, cure mediche, carburante – di arrivare a destinazione nel territorio nemico.
Anche per questo l’energia solare rappresenta il futuro delle zone più isolate del Paese. L’ONU è al lavoro per trovare nuovi finanziamenti e aprire altre 100 microreti di energia solare, per alimentare scuole e ospedali (anche laggiù ovviamente c’è il Covid). Altri progetti puntano a trasformare i rifiuti in energia e a desalinizzare l’acqua del mare, cioè a renderla dolce e quindi utilizzabile per esempio per irrigare il terreno.
Da parte sua, Iman – che a fine 2020 è stata inserita nella lista delle 100 donne dell’anno dalla BBC, l’importante rete televisiva e testata giornalistica inglese – ha un messaggio per tutte le bambine e ragazze yemenite:
Realizzate i vostri sogni, combattete con fiducia in voi stesse e sfidate tutte le difficoltà che incontrerete nella vita per realizzare quei sogni.
