
Alle Hawaii questo è il mese delle balene
Alle Hawaii in questo periodo c’è un gran traffico, ma per fortuna non si tratta di automobili: è un traffico che non inquina e… sottomarino! Ci sono infatti dei grossi cetacei – le megattere (le vedi nelle foto qui sotto) – che fanno lo slalom tra queste famose isole tropicali nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico.
Le megattere compiono lunghe migrazioni e passano di qui per tutto l’inverno, ma da metà gennaio a fine marzo sono più numerose: è l’ora di punta! E così da più di 40 anni, in queste settimane, nell’isola di Maui si tiene una grande festa dedicata a loro, il Maui Whale Festival (whale in inglese vuol dire “balena”).

Durante la manifestazione si allestiscono stand e bancarelle e si svolgono un sacco di eventi. Conferenze, laboratori per bambini, ma anche una corsa sportiva, una rassegna di film, concerti, spettacoli di hula (la danza tipica hawaiana)… e così tutti gli abitanti e i turisti vengono coinvolti e il messaggio si diffonde meglio: bisogna proteggere le balene!
Il momento più importante del festival naturalmente ha loro per protagoniste: si chiama Great Whale Count, ovvero il “conteggio delle balene”, ed è molto più di un semplice whale watching (cioè “guardare le balene”).

Vuoi saperne di più?
- Scopri che cos’è il whale counting
- Vita da megattere: come vivono questi mammiferi marini e perché sono importanti per il pianeta
- I problemi da affrontare: che cosa minaccia la sopravvivenza dei cetacei?
Il Great Whale Count: come si fa a contare le balene?
Immagina di metterti a guardare le stelle cadenti, ma non farti distrarre dalla tua lista dei desideri: l’obiettivo è registrare tutti i movimenti che vedi nel cielo. I volontari che partecipano al whale counting fanno così: si appostano sulle scogliere o sulla spiaggia, con le loro sedie da campeggio e, foglio e penna alla mano, contano e prendono nota dei branchi e dei singoli cetacei che passano, distinguendo anche tra esemplari adulti e cuccioli.
Anche se non è una ricerca scientifica vera e propria, è comunque un’indagine che aiuta gli studiosi e deve essere fatta seriamente, rispettando delle regole. Ci vuole pazienza e bisogna scrutare il mare con attenzione, alla ricerca dei getti di vapore e acqua che segnalano la presenza delle megattere.
Le acrobazie aiutano i volontari
Il compito è più facile quando questi cetacei, che possono raggiungere i 18 metri di lunghezza, decidono di dare spettacolo: acrobazie, veri e propri balzi fuori dall’acqua, code che sbattono sulla superficie del mare e addirittura canti. Sì, perché le megattere sono animali canterini; ai maschi in particolare piace esibirsi per conquistare le femmine. E allora sono fischi, brontolii, mugolii, vibrazioni… se ti ricordi, Dory lo conosceva bene, il balenese! Una melodia unica, che sott’acqua si sente a chilometri di distanza.



Contare le balene in tempo di Covid
Te lo sarai chiesto anche tu: a causa della pandemia quest’anno il festival non si può svolgere come al solito, ma gli organizzatori hanno escogitato un modo per tenerlo un po’ dal vivo e un po’ a distanza. Nelle tre giornate del Great Whale Count, per esempio, i volontari non possono unirsi agli studiosi nei soliti punti di avvistamento, ma possono comunque appostarsi in altri luoghi dell’isola, rispettando le regole anti-Covid. Per la corsa sportiva invece l’invito è stato esteso a tutto il mondo e chiunque ha potuto partecipare dalla propria città o dal proprio paese registrando il proprio tempo, l’importante era percorrere tutti la stessa distanza (14,9 miglia, che sono circa 24 km).
Le migrazioni delle megattere, instancabili viaggiatrici
Le megattere trascorrono il periodo estivo ai Poli, dove mangiano tantissimo krill, dei crostacei piccolissimi che fanno parte del plancton. Durante l’inverno invece nuotano verso il caldo dei Tropici, dove si accoppiano. Hanno talmente tante riserve di grasso che non devono più mangiare: aspettano tutta la stagione e poi si abbuffano quando tornano nelle acque polari.
Questi giganti del mare compiono circa 10.000 km all’anno, ma sono stati registrati viaggi anche di 25.000 km all’anno.
Conducono la loro vita, certo, e come tutti gli animali hanno un ruolo importante negli ecosistemi di cui fanno parte, ma forse non sai che sono preziosi anche per noi. Alcuni studi infatti ci dicono che i cetacei sono in grado di assorbire enormi quantità di anidride carbonica, che tanti problemi causa al pianeta.

Dove si possono avvistare?
Le megattere sono presenti in tutti gli oceani della Terra. Ecco alcune delle loro “rotte”. Nel nostro emisfero per esempio viaggiano dal Polo Nord alle Hawaii o al Messico passando per le acque del Canada; nell’Oceano Atlantico fanno una vacanza alle isole Azzorre prima di raggiungere l’Africa settentrionale.
A sud vanno dall’Antartide alle coste del Sudafrica e del Madagascar oppure verso l’Australia e la miriade di isole polinesiane.
Pericoli e minacce per la sopravvivenza dei cetacei
Lo sanno tutti che le balene non fanno del male a nessuno… Loro invece sono minacciate da parecchie attività umane o da problemi ambientali creati dall’uomo:
• il riscaldamento globale (vedi Agenda 2030, Obiettivo 13), che cambia le acque degli oceani, rendendole meno adatte alla vita non solo delle balene ma anche del loro nutrimento principale, il krill
• la pesca (vedi Agenda 2030, Obiettivo 14), anche se qui è proprio il caso di dire la “caccia“: nonostante sia vietata dal 1986, ci ancora tre Paesi che la praticano – Giappone, Norvegia e Islanda –, ormai più per tradizione che per motivi economici
• la cattura “accidentale”, cioè casuale: spessissimo i cetacei restano intrappolati nelle gigantesche reti usate per la pesca a strascico, così resistenti che neanche questi giganti riescono a romperle
• gli scontri con le navi
• il rumore, l’inquinamento, le microplastiche (vedi Agenda 2030, Obiettivo 12)
Le specie a rischio di estinzione
Le megattere hanno rischiato seriamente di estinguersi alcuni decenni fa. Per fortuna, grazie alle azioni messe in campo per proteggerle dalla caccia, la loro popolazione è tornata ad aumentare e si calcola che abbia raggiunto gli 80.000 esemplari.
Altri cetacei migratori però sono ancora a rischio e forse non ci crederai, ma si tratta di quelli più grossi: la balenottera azzurra – il più grande animale mai vissuto sul pianeta, può arrivare a pesare come 30 elefanti o… 3 brontosauri – e la balenottera comune, più piccola, ma non di molto.
Degli 80.000 esemplari di megattere, sono 12.000-18.000 quelli che si aggirano intorno alle Hawaii, e questo mi aiuta a raccontarti un’ultima cosa: qui le megattere sono considerate così importanti da appartenere al patrimonio culturale della popolazione. Vuol dire che fanno parte dell’identità stessa degli hawaiani.
Se potessero parlare, al di là del balenese, le megattere si unirebbero ai loro amici delle isole salutando chi le rispetta e le protegge con un bel GRAZIE in lingua hawaiana:

Malalo!
