
La danza delle luci là dove cresce il cibo che mangiamo
È buio e siamo in aperta campagna. Se osservi da lontano, vedi una miriade di bagliori che danzano tra le foglie, come tantissime lucciole colorate. Se guardi bene vedi anche la linea di un’onda, rossa e blu, che attraversa il campo come se fosse la superficie del mare.
Riesci a immaginare che cos’è? Ti do un piccolo aiuto: è un’opera d’arte, fatta di luce, un’installazione luminosa. Ma non solo. Proprio ieri, grazie all’articolo di Pier, abbiamo scoperto che l’arte può “fare” molte cose, che non è solo un tesoro che resta chiuso nei musei. Vuoi sapere cosa ci dice e cosa “fa” questa opera d’arte così diversa dal solito?
I campi coltivati sono belli e chi li lavora è un eroe
Spesso passiamo accanto ai campi coltivati senza accorgerci di loro. Noi siamo in macchina o in treno, e i nostri occhi si perdono su quelle enormi distese di terra come se fossero spazi vuoti. E invece è tutto l’opposto! ci dice Daan Roosegaarde, l’artista olandese che ha creato quest’opera luminosa. Questi spazi non sono affatto vuoti: contengono e custodiscono il cibo che ci nutre. E sono incredibilmente belli.
I coltivatori e le coltivatrici, poi, sono degli eroi, perché si prendono cura del cibo che mangiamo: una missione importantissima.
Daan Roosegaarde è un artista, un architetto e designer olandese e non lavora solo per fare cose belle. Il sistema di luci che ha creato è un paesaggio da sogno, sì, ma è anche in grado di prendersi cura delle piante. L’opera infatti si chiama Grow, che in inglese significa “crescere” ma anche “far crescere, coltivare” appunto.
Vuoi saperne di più?
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Come può un’installazione luminosa aiutare a coltivare i campi?
La risposta è: combinando l’arte con la scienza e la tecnologia. Per circa due anni infatti Daan e il suo gruppo hanno lavorato sulla base di ricerche scientifiche e con l’aiuto di esperti, sia delle piante sia della luce.
Il loro progetto utilizza la luce a LED, proprio come si fa nelle serre e in fattorie speciali – le fattorie verticali – dove si coltivano ortaggi non per terra ma sugli scaffali. Solo che in questo caso i LED sono stati messi fuori, direttamente all’aperto, in un campo. Di porri per la precisione.
Sulle piante vengono proiettate luci rosse e blu che salgono e scendono lungo il fusto e le foglie e le fanno crescere più velocemente. I raggi ultravioletti poi le rinforzano, tanto che diminuisce il bisogno di usare pesticidi: di circa il 50%!
Senza il sole, grazie al sole
I LED riescono a prolungare la durata della luce per un po’ dopo il tramonto; inoltre funzionano a energia solare, sono quindi sostenibili perché usano energia rinnovabile e non inquinano.
Non creano neanche inquinamento luminoso, quello che ti impedisce di vedere le stelle cadenti in città perché c’è troppa luce che rischiara il cielo… infatti questi fasci rossi e blu non superano l’altezza delle piante e possono essere visti solo da vicino.

L’agricoltura all’avanguardia nei Paesi Bassi…

Certo, siamo nei Paesi Bassi… Questo territorio del Nord Europa può vantare un’agricoltura davvero molto avanzata dal punto di vista tecnologico. Tanto che, pur essendo uno Stato piuttosto piccolo, è uno dei principali esportatori di prodotti agricoli del mondo. Significa che vende tantissimo cibo agli altri Paesi.
Non solo tulipani, quindi! Nelle campagne olandesi ti può capitare di vedere trattori senza conducenti e droni che analizzano il terreno e le sue proprietà misurando i progressi di ogni singola pianta.
Qui c’è un’università – il nome è difficile da pronunciare, ma te lo dico lo stesso: Wageningen – che si occupa di inventare e studiare nuove soluzioni, e tantissime imprese che le mettono in pratica. Anche Daan Roosegarde ha collaborato con gli studiosi di questo centro di ricerca.
…e la sfida per il bene dell’umanità
Per fortuna lo scopo degli studiosi è anche quello di combattere il problema della fame nel mondo (vedi Agenda 2030, Obiettivo 2). Gli olandesi hanno tanti progetti in vari Paesi, in collaborazione con governi e università.
C’è una sfida che ci attende, ricorda Ernst van den Ende, uno degli studiosi più in vista dell’università di Wageningen: per sfamare una popolazione mondiale in continuo aumento, nei prossimi 40 anni bisognerà produrre “più cibo di quanto tutti gli agricoltori della storia abbiano prodotto negli ultimi 8000 anni”. E bisognerà farlo in modo sostenibile: usando molta meno acqua ed energia proveniente dai combustibili fossili, come petrolio, carbone e gas.
Rendiamo bello il futuro!
Anche Daan Roosegaarde vuole rispondere a questa sfida. Il suo progetto è di portare Grow in altri 40 Paesi, adattandolo ai bisogni delle coltivazioni locali. Ogni pianta infatti ha le sue esigenze e deve avere la sua “ricetta di luce”, per esempio non è detto che una luce che sale e scende sia adatta a far crescere pomodori così come fa con i porri…
“Grow è un paesaggio di sogno che ci mostra la bellezza della luce e della sostenibilità.”
Quello che vuole dirci Daan è che il futuro sostenibile, il cambiamento che dobbiamo realizzare possono e devono essere belli.

Ma siccome non c’è solo l’arte, provo a darvi un piccolo consiglio per ritrovare la magia della terra e dei luoghi che ci nutrono: questa primavera, tra maggio e giugno, cercate un campo coltivato o un prato dove andare a guardare le lucciole, quelle vere. Ci sono ancora, persino nelle grandi città!
© tutte le foto di Ruben Hamelink and Daan Roosegaarde.