
Food sharing, mai più cibo sprecato
Hai mai assaggiato il piatto “svuota-frigo”? È un piatto mutante, che cambia sempre forma: oggi è una torta filante prosciutto e formaggio, domani potrebbe essere una frittatona con le verdure… La ricetta è semplice: apri il frigo, vedi se qualcosa sta per scadere o andare a male, e lo usi per la cena di quel giorno! È una cosa facile, che possiamo fare tutti a casa, per non sprecare il cibo.
App svuota-frigo per i supermercati
Ma come fanno negozi e supermercati, che hanno frigoriferi molto più grossi dei nostri, con dentro tantissimi cibi che vanno mangiati entro pochi giorni? Invece del piatto svuota-frigo, esiste un’altra soluzione: il food sharing (devi leggere fud scering).
food = cibo
sharing = condividere, mettere in comune
food sharing = mettere in comune il cibo
In poche parole, esistono delle app gratuite che funzionano così:
• il negozio scrive sull’app i prodotti vicini alla data di scadenza, che vende a un prezzo più basso
• se qualcuno li vede sull’app ed è interessato, li prenota e va a ritirarli.
In questo modo il negozio guadagna qualcosa, chi compra i prodotti risparmia, e il cibo non viene sprecato ma recuperato. E non solo il cibo.
Che cosa finisce nella spazzatura insieme al cibo scaduto?
Quando buttiamo via il cibo, sprechiamo molto di più del cibo e basta. Per esempio, prendiamo una bottiglia di latte. Dentro, anche se non lo vedi, c’è:
• tutta l’erba che la mucca ha mangiato per produrre quel latte
• tutta l’acqua che è servita per innaffiare quell’erba
• il lavoro delle persone che hanno allevato la mucca e l’hanno munta
• l’energia usata per azionare i macchinari che hanno lavorato il latte e lo hanno imbottigliato
• i fumi e i gas prodotti dal camion che ha portato il latte fino al negozio
Avresti mai pensato che nella bottiglia di latte di casa tua potessero esserci così tante cose? Pensa allora a tutte le bottiglie di latte del mondo!

Briciolina dopo briciolina dopo briciolina…
Gli esperti ci dicono che ogni anno nel mondo si spreca un terzo del cibo prodotto: è come se preparassimo una torta, la tagliassimo in tre parti, e una parte, invece di mangiarla, la buttassimo via.
Chi farebbe mai una cosa simile?
Eppure… spreco una briciola io, sprechi una briciola tu, e alla fine, una briciola per ciascuno, ecco sprecato un terzo della torta. Ma per fortuna vale anche il contrario: una briciola la recupero io, una briciola la recuperi tu, ed ecco recuperata quella bella fetta di torta.
E noi italiani? Purtroppo non siamo molto bravi: ogni anno buttiamo via 65 chili di cibo a testa. È una quantità enorme! Se la trasformassimo in piatti di pasta, sarebbero più di 650: vuol dire che ci mangeresti a pranzo per quasi due anni. O che daresti da mangiare a 650 persone che non ce l’hanno.
Il food sharing dal cuore buono
Anche nelle nostre città, infatti, ci sono persone che purtroppo non hanno abbastanza soldi per comprare da mangiare. Per aiutarli esistono alcune app di food sharing “speciali”: con queste app, ristoranti e aziende alimentari che hanno del cibo in più possono regalarlo ad associazioni di volontariato che lo distribuiscono alle persone più povere. In questo modo non solo non si spreca il cibo, ma si combatte anche la fame.