Agenda 2030 per i ragazzi – Obiettivo 11: città e comunità sostenibili

Sapevi che più della metà degli abitanti del Pianeta vive in una città? Tu sei uno di quelli? Oppure abiti in un paesino o in campagna? In ogni caso sicuramente vai in città per fare shopping, vedere un film al cinema o una partita allo stadio, oppure (speriamo di no) all’ospedale, quindi sai benissimo che in un grosso centro abitato ci sono molte cose utili, i cosiddetti servizi. Però sai anche che c’è traffico, l’aria è inquinata, c’è tanta gente, a volte troppa; insomma, una città ha il suo fascino ma ha anche i suoi problemi. L’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 è dedicato proprio a risolvere questi problemi, in modo da rendere le città sostenibili. Che cosa significa?

Per spostarti in città usa i mezzi pubblici, la bici, il monopattino, i pattini, lo skate… e le tue gambe! Evita di farti portare in auto.

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Che cosa vuol dire “città sostenibile”?

“Sostenibile” vuol dire “sopportabile per l’ambiente e le persone” ed è una parola importantissima per l’Agenda 2030, infatti il suo nome intero è proprio: Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Nella pagina che parla dell’Agenda in generale trovi una bella spiegazione di questa parola. Adesso vediamo che cosa significa “città o comunità (gruppo di persone che vivono insieme) sostenibile”.

  • Una città sostenibile per il Pianeta è una città pulita e verde, che non produce troppo inquinamento e si inserisce in un modo armonico nel territorio che la circonda; una città che non si limita a consumare quello che viene prodotto nel suo territorio, ma produce essa stessa energia e cibo.
  • Una città sostenibile per le persone, cioè per i suoi abitanti, è una città in cui si vive bene perché ci sono buoni ospedali per tutti, le scuole, gli uffici e i mezzi pubblici funzionano bene, gli edifici sono accessibili anche per i disabili, esistono parchi per i bambini e strutture per aiutare gli anziani. Una città in cui i poveri, i deboli, gli immigrati vengono aiutati e tutti possono condurre una vita dignitosa.

Secondo te la tua città è sostenibile? Prova a confrontarti con i tuoi amici e gli adulti: avete pensato la stessa cosa?

Quali sono i problemi delle città?

Una città ha molti abitanti, a volte moltissimi. Per questo è ricca di possibilità, di esperienze da fare, di incontri interessanti, di opportunità di lavoro. Ma “molti abitanti” significa molte case, molte auto, molta elettricità, molta spazzatura… E qui cominciano i problemi. Scopriamoli insieme.

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Consumo di energia

Le città consumano un sacco di energia (più della metà dell’energia che si usa in tutto il mondo): pensa soltanto a tutte le luci accese, al riscaldamento di tutte quelle case, agli elettrodomestici ecc.

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Inquinamento

Le città, con tutte quelle auto e quegli edifici da riscaldare, producono inquinamento.

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Servizi insufficienti

Se allarghiamo lo sguardo dalle nostre città a quelle di tutto il mondo, scopriamo che spesso non ci sono abbastanza case e servizi per tutti e molte persone vivono in condizioni davvero difficili.

Che cos’è una baraccopoli? E che cosa vuol dire viverci?

Immagina una casa che non è una casa. Non dire che è impossibile, dammi retta, mi spiego meglio: immagina una casa senza pavimento, senza bagno, senza un rubinetto da cui esca l’acqua da bere, senza una luce da accendere di notte e senza prese elettriche, con un pezzo di lamiera al posto del tetto. Adesso immagina tante case-che-non-sono-case ammassate una sull’altra, senza strade che le dividono, senza fognature per portare via l’acqua sporca e ovviamente senza ospedali, scuole… Ecco che cos’è una baraccopoli, o uno slum come si dice in inglese (leggi slam), o una bidonville come si dice in francese.

Si può abitare in un posto come questo? Anche se ti sembra impossibile, la risposta è sì. Più di 1 miliardo di persone nel mondo vive in una baraccopoli. E le baraccopoli sono uno dei volti della città. Adesso hai capito perché l’ONU ha dedicato un intero obiettivo alle città.

Buone notizie dalle nostre città

E adesso, dopo tutte queste notizie tristi, un po’ di ottimismo! Prima di tutto una grande notizia: molti finalmente l’hanno capita. Per esprimerci meglio, molti si sono resi conto che è necessario prendere dei provvedimenti per risolvere i problemi delle città prima che queste diventino “invivibili” nel vero senso della parola. Quali erano i problemi? Ricapitoliamo: consumo di energia, inquinamento, servizi insufficienti. Ed ecco le soluzioni:

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Risparmio di energia

Cominciamo dal risparmio di energia: in molte città per esempio per un’ora al giorno si spegne il riscaldamento e lo si tiene più basso.

Stanno nascendo qua e là degli ecovillaggi, che producono da soli tutta l’energia necessaria, ed è anche pulita!

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No alle auto

Per ridurre l’inquinamento bisogna diminuire le auto: così in molte città il centro storico è diventato pedonale (chiuso alle automobili), sono state fatte nuove piste ciclabili, si trovano biciclette o monopattini elettrici da noleggiare con un abbonamento. Sono aumentati anche i mezzi pubblici elettrici, che non inquinano.

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Solidarietà

Questo è il punto più difficile. Facciamo un esempio: come abbiamo visto con il Covid, anche nei Paesi avanzati gli ospedali non sono ancora abbastanza. Lo stesso vale per le scuole, i trasporti e molto altro. Per fortuna esiste la solidarietà dei cittadini che si aiutano a vicenda e dei volontari che danno una mano ai più sfortunati.

Città sostenibili: cose da fare entro il 2030

Sulla sua Agenda 2030, l’ONU ha segnato questi compiti per il presente e il futuro:

  • Migliorare la qualità della vita in tutte le città del mondo
  • Diminuire l’inquinamento e i danni che le città provocano all’ambiente
  • Ristrutturare gli edifici vecchi, in modo che consumino meno energia e siano più sicuri
  • Costruire edifici in grado di resistere a terremoti e altre catastrofi naturali
  • Garantire a tutti gli abitanti delle città i servizi essenziali, come l’acqua corrente, le fognature, l’assistenza medica


Nessuno sarà escluso

Tutti gli obiettivi sono collegati fra loro, ma l’Obiettivo 11 è inseparabile da tanti altri:

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