Che caldo! E i coralli diventano bianchi

Che caldo! E i coralli diventano bianchi

4 Giugno 2021 0 Di Micaela

Quando ero piccola in TV davano un cartone animato con una ragazzina di nome Iridella. Era una specie di principessa dei colori, vestita come l’arcobaleno, e aveva tutta una schiera di amici con i nomi dei colori: Canary Gialla, Buddy Blue, Red Rosso… C’era ovviamente anche una coppia di cattivoni, Murky Cupo e Lurky Guffo, che odiavano i colori e in ogni puntata cercavano di farli sparire dal mondo, rendendolo tutto grigio e triste. Per fortuna, però, arrivava sempre Iridella in groppa al suo cavallo Stella Bianca e con la sua polverina magica riportava ovunque colori e allegria.

Perché mi sono venuti in mente? Guardate qui:

Bellissimo, vero? È la foto di una barriera corallina, piena di vita, e di coralli dai colori brillanti… Ora, invece, guardate qui:

Anche questa è una barriera corallina, ma… che cos’è successo ai coralli? Dove sono finiti tutti i colori? E i pesci? Sembra quasi che siano passati di qui Murky Cupo e Lurky Guffo…

I coralli “sbiancano”: tutta colpa del cambiamento climatico!

Se fosse davvero colpa di quei due cattivoni, basterebbe chiamare Iridella. Invece non è così semplice. Quello che vedete nella foto si chiama “sbiancamento dei coralli” ed è quando, appunto, i coralli perdono i loro colori. Succede quando l’acqua del mare diventa troppo calda, ed è una conseguenza del cambiamento climatico (vedi Agenda 2030, Obiettivo 13): la temperatura del pianeta aumenta, e gran parte del calore in più viene assorbito proprio dagli oceani.
La cosa grave è che non è solo una questione di colori: i coralli bianchi sono coralli malati, che in molti casi non ce la fanno a riprendersi e, alla fine, muoiono.

Entro il 2100 le barriere coralline rischiano di sparire

Gli scienziati sono preoccupati: negli ultimi 20 anni, per ben 3 volte le barriere coralline del mondo sono state colpite da casi molto gravi di sbiancamento, e l’ultima volta è durato addirittura 4 anni, dal 2014 al 2017. Se andiamo avanti di questo passo, succederà sempre più spesso, ed entro la fine del secolo tutte le barriere coralline del mondo rischiano di sparire. Non manca poi molto al 2100: 80 anni, la vita di una persona!

Le barriere coralline sono preziose!

Le barriere coralline sono degli ecosistemi preziosissimi, perché ospitano centinaia e centinaia di specie diverse. Eccone alcune:

E queste sono solo una piccolissima parte… Se le barriere muoiono, con loro sparisce anche una bella fetta di biodiversità.
Le barriere coralline, inoltre, sono importanti per le persone che vivono lungo le coste o sulle isole vicine perché:
• sono una fonte di guadagno, sia per la pesca (e quindi il cibo) sia per il turismo
proteggono le coste dall’erosione delle onde del mare e da eventi disastrosi come gli tsunami, le onde giganti che possono formarsi nell’oceano come conseguenza di un terremoto.

Purtroppo nessuno di noi ha la polverina di Iridella, ma la natura ci ha dimostrato più di una volta una grande capacità di riprendersi e di rigenerarsi. Anche i coralli possono farcela, ma dobbiamo dargli una mano. Come? Combattendo il cambiamento climatico.

Vuoi scoprire qualcosa in più sui coralli e le barriere coralline?

I coralli sono dei condomìni di polipetti

Dite la verità: chi di voi non ha pensato almeno una volta che i coralli, con quei loro bei rametti, fossero delle piante? Io da piccola non avevo dubbi… finché ho scoperto che, invece, sono degli animali. O meglio, sono le “casette” dei polipi, degli esserini grandi pochi millimetri che si costruiscono queste specie di condomìni in cui vivono tutti assieme. Ve li faccio vedere:

I polipi sono quegli esserini bianchi con i tentacoli che sbucano fuori dal corallo rosso
(da non confondere con polpi, senza la “i”, che invece sono quelli molto più grandi!)

I polipi producono una sostanza, chiamata carbonato di calcio: questa sostanza si deposita strato su strato e forma lo “scheletro” calcareo del corallo e, corallo dopo corallo, intere barriere coralline.

Perché i coralli sono colorati?

Il carbonato di calcio non è rosso, né giallo, né viola: è bianco. Come mai, allora, esistono coralli di tanti colori diversi? Perché i coralli ospitano delle piccole alghe colorate chiamate zooxantelle:

Le zooxantelle sono i pallini verd che vedi nell’ingrandimento in alto: sono alghe unicellulari, cioè formate da una sola cellula

I polipi sono dei predatori carnivori, ma spesso non riescono a procurarsi cibo a sufficienza.
Le zooxantelle, invece, fanno la fotosintesi, come le piante: partendo da anidride carbonica (CO2), acqua e luce solare si producono da sole gli zuccheri di cui si nutrono.
Polipi e zooxantelle hanno deciso di abitare insieme per farsi dei favori a vicenda (si dice che vivono in simbiosi):
• le zooxantelle, oltre ad avere un luogo protetto dove stare, sfruttano la CO2 emessa dai polipi per fare la fotosintesi e per prodursi il cibo
• in cambio, i polipi si prendendo un po’ degli zuccheri prodotti dalle zooxantelle, arricchendo così la loro dieta.

Che cosa succede quando i coralli sbiancano?

Quando l’acqua diventa troppo calda i polipi soffrono, e questa situazione di “stress ambientale” può portarli a espellere le zooxantelle, cioè a buttarle fuori: ecco perché diventano bianchi! Ma, da quello che abbiamo appena detto, capisci che, senza di loro, il corallo rischia di morire “di fame”.

La Grande Barriera corallina australiana

Corallo dopo corallo dopo corallo… nel giro di migliaia di anni si è formata quella che oggi è la più grande barriera corallina terrestre: la Grande Barriera corallina, a nord dell’Australia. È antichissima, ed è formata da un insieme di barriere coralline e isolotti che tutti insieme superano i 2000 chilometri e hanno una superficie maggiore dell’Italia! Eccone un pezzettino:

Qui vivono 400 specie di coralli, 1500 specie di pesci e 4000 tipi di molluschi. Per questa grande ricchezza di vita, e per la sua bellezza, la Grande Barriera Corallina è stata proclamata Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Purtroppo anche questa meraviglia è danneggiata dallo sbiancamento dei coralli: si calcola addirittura che dal 1995, quindi nel giro di 25 anni, abbia perso più della metà dei suoi coralli.


Bisogna a tutti i costi limitare il riscaldamento globale per evitare che lo sbiancamento succeda ogni estate, e lasciare alla barriera il tempo di guarire: non vorremo perdere l’occasione di vedere nuotare nelle sue acque questo buffo animale, vero?!

Il dugongo è un mammifero erbivoro marino, chiamato anche “mucca di mare”… purtroppo è in via d’estinzione